“E’ tutto vero? Sì, lo è, ma i cicli comandano sempre e ogni tanto fanno lo sgambetto!”
“Sell in May”: leggenda stagionale o verità che il mercato sussurra ogni primavera?
Ogni anno, mentre maggio schiude le porte all’estate, tra i corridoi della finanza s’insinua una vecchia leggenda. Non arriva da un report trimestrale o da qualche algoritmo quantistico. No. Questa voce antica risuona nei mercati da oltre due secoli, attraversa oceani e si ripete con la puntualità di un mantra: “Sell in May and go away”.
Ma è davvero una dritta da insider tramandata tra i broker della City, o solo una superstizione da salotto finanziario? Per scoprirlo, come sempre, andiamo oltre il detto. Perché dietro ogni adagio, si nasconde un pattern. E dietro ogni pattern… una storia.
Una scommessa al galoppo: dove tutto è cominciato
Correva l’anno 1776. In Inghilterra nasceva il St. Leger’s Stakes, l’ultima delle cinque classiche corse ippiche britanniche. Ma per la City di Londra, questo evento non era solo un appuntamento sportivo. Era il segnale che la stagione degli affari era finita. I banchieri lasciavano la città, i volumi di scambio calavano, e i mercati si spegnevano in una sonnacchiosa quiete estiva.
“Sell in May and go away, come back on St. Leger’s Day” – questo era il detto completo. Vendere a maggio e tornare a settembre, con la giacca estiva sostituita dal gilet in tweed e con un occhio sui listini, più che sui cavalli.

I numeri non mentono: la stagionalità esiste
Oggi abbiamo i grafici al posto dei cappelli a cilindro. E se c’è qualcosa che sa parlare chiaro, sono i dati.
Prendiamo l’S&P 500 dal 1945:
Novembre-Aprile: rendimento medio +6,7%
Maggio-Ottobre: rendimento medio +2%
In altre parole, investire nei mesi freddi rende più del triplo rispetto ai mesi caldi.
E non è un’anomalia americana. Il pattern è visibile anche sull’MSCI Europe, sull’FTSE 100 e perfino sul Nikkei 225. Il “letargo” estivo dei mercati ha un’eco globale.
Nel dettaglio:
| Periodo | Rendimento Medio annuo (S&P 500, 1945–2023) | % Anni Positivi |
|---|---|---|
| Novembre–Aprile | +6,7% | 77% |
| Maggio–Ottobre | +2,0% | 66% |
Fonte: CFRA, LPL Research, Bloomberg
E se avessi seguito una strategia market timing basata solo su questi due intervalli, reinvestendo ogni sei mesi?
Strategia “Sell in May” (1945–2023):
Investendo solo da novembre ad aprile: +13.000% rendimento cumulato
Investendo da maggio a ottobre: +1.000% rendimento cumulato
La differenza è abissale.
Ma attenzione: il mercato non legge proverbi
I numeri affascinano, ma non vanno presi come verità assolute.
Negli ultimi vent’anni (2004–2024), solo tre anni hanno mostrato rendimenti negativi da maggio a ottobre: 2008, 2011 e 2022. In tutti gli altri, il mercato ha comunque offerto performance positive, seppur meno brillanti.
Esempio:
Estate 2020: +18,6% sull’S&P 500
Estate 2009: +19,3%
Estate 2013: +10,6%
Inoltre, chi applica rigidamente la regola potrebbe perdere rally estivi importanti e sostenere costi di transazione inutili.
Cosa fare, allora?
Chi segue WaveUP lo sa: le leggende vanno rispettate, ma non adorate.
Il “Sell in May” può servire come bussola, soprattutto per chi fa trading tattico. È uno spunto, non un piano d’azione. Un segnale, non un ordine.
Un approccio intelligente?
Monitorare i volumi: se calano drasticamente, il mercato è vulnerabile
Osservare la volatilità: l’indice VIX può offrire indizi preziosi
Preferire settori difensivi nei mesi estivi: utilities, healthcare, consumer staples
Conclusioni
La leggenda vive, ma va interpretata.
“Sell in May and go away” non è solo una frase da taverna londinese. È un riflesso di come il comportamento umano, i cicli stagionali e l’attività istituzionale influenzano i mercati in modo ripetitivo.
Ma ricordiamoci: il futuro non è scritto nei proverbi. È scritto nei dati. E in chi sa leggerli.
Rimani aggiornato!
“I mercati hanno memoria, ma non obbediscono. Ascoltano i detti… e poi sorprendono chi li prende troppo alla lettera.”