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Le 24 Regole di Gann

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Le 24 Regole di Gann

Le 24 regole autentiche di W.D. Gann spiegate nel dettaglio: un codice senza tempo per gestire rischio, emozioni e strategia nei mercati finanziari.

Regole fondamentali per iniziare ad investire sui mercati finanziari

 

Ci sono principi che non invecchiano mai.
W.D. Gann – trader, analista e visionario del primo Novecento – aveva intuito che il mercato non è solo numeri e grafici, ma una forma di psicologia collettiva.
Le sue 24 regole sono una bussola per chiunque voglia affrontare i mercati con disciplina, controllo e lucidità mentale.
Non sono semplici consigli: sono la base del “metodo” che separa il professionista dallo speculatore improvvisato.

1. Dividi il tuo capitale in 10 parti uguali e rischiane al massimo solo una per operazione.

La prima regola è una legge di sopravvivenza.
Il capitale è la linfa vitale di chi fa trading, e la sua protezione è prioritaria rispetto al profitto.
Chi rispetta questa proporzione – 10% massimo per ogni trade – può sbagliare più volte senza mai compromettere il proprio futuro operativo.

2. Usa sempre lo stop loss.

Lo stop è la frontiera tra disciplina e improvvisazione.
Senza una perdita massima predefinita, il rischio diventa incontrollabile.
Uno stop ben posizionato non è una sconfitta, ma una protezione contro l’errore umano.

3. Non sovraesporti (overtrade), perchè violeresti la regola N°1.

L’overtrading è la principale causa di fallimento.
Ogni volta che superi la soglia del rischio impostata, stai negando la regola base del metodo.
Meno operazioni, ma di qualità superiore, portano risultati più stabili.

 

4. Non permettere mai che un profitto diventi perdita. Per far ciò alza il tuo stop loss (o abbassalo se sei al ribasso) man mano che i prezzi salgono (o scendono). In tale maniera, l’eventuale inversione di tendenza, ti “liquiderà” mentre sei ancora in “profitto”.

Proteggere i profitti è una forma di rispetto per il proprio lavoro.
Seguire il prezzo con uno stop mobile significa lasciare che sia il mercato a decidere quando uscire, non l’emozione.

 

5. Segui sempre la tendenza. Non pensare di anticiparla. Non intervenire ne in acquisto ne in vendita se non sei sicuro della direzione del mercato o del singolo titolo.

L’illusione di anticipare il mercato è la radice di ogni perdita.
Gann invitava ad attendere conferme chiare prima di entrare.
Il trend è la tua unica ancora di logica nel caos.

 

6. Se hai dubbi, astieniti da qualsiasi operazione.

L’incertezza è un segnale, non una sfida.
Restare fermi è una scelta operativa: l’assenza di posizione è spesso la posizione più intelligente.

 

7. Intervieni solo sui titoli attivi. Lascia perdere tutto ciò che non da’ segni di vita per molto tempo.

L’energia del mercato risiede nel movimento.
Concentrati su ciò che mostra volatilità e partecipazione: i titoli “morti” consumano capitale e pazienza.

8. Distribuisci il rischio su quattro-cinque titoli diversi. Evita di mettere tutte le uova in un paniere.

Diversificare è il modo più concreto di ridurre la vulnerabilità.
La fortuna è cieca, ma il rischio è sistematico: spalmarlo su più strumenti lo rende gestibile.

9. Non limitare i tuoi ordini. Quando hai deciso, compra o vendi “al meglio”.

L’azione tempestiva vale più della perfezione.
Il mercato premia la decisione rapida, non l’attesa del prezzo ideale.

 

10. Non uscire da una posizione se non ne hai motivo. Segui la tendenza e proteggiti con uno stop loss.

Uscire troppo presto è un errore tanto quanto entrare tardi.
Finché la tendenza regge, resta fedele alla posizione.

 

11. Accumula un surplus. Dopo un certo numero di successi metti un po’ di denaro da parte ed utilizzalo nelle emergenze o durante i periodi di panico.

Il capitale risparmiato è la tua assicurazione psicologica.
Avere riserve ti permette di ragionare con lucidità anche nei momenti più difficili.

 

12. Non comprare mai per “incassare” un dividendo.

Il dividendo è un effetto contabile, non una strategia.
Spesso il prezzo sconta già l’incasso, trasformando l’attesa in illusione.

13. Non “razionalizzare” una perdita. Se il mercato è in direzione contraria alla tua, non dirti che è una buona occasione per incrementare i tuoi acquisti (o vendite se sei al ribasso). Devi solo uscire dalla tua posizione.

La razionalizzazione è l’ultima difesa dell’ego.
Tagliare la perdita è un atto di lucidità, non di debolezza.

14. Non entrare ne uscire mai da una posizione solo perchè sei diventato impaziente.

L’impazienza è il sabotatore invisibile del trader.
Il tempo di attesa è parte della strategia, non un ostacolo.

15. Evita di fare piccoli profitti e grosse perdite.

Meglio poche operazioni vincenti con profitto ampio che molte con guadagni minimi.
Invertire questo rapporto è la ricetta della mediocrità.

 

16. Non cancellare mai uno stop loss.

Cancellare uno stop significa cancellare la disciplina.
La perdita accettata è il prezzo della libertà operativa.

 

17. Evita di entrare e uscire continuamente dal mercato.

La sovra-operatività consuma concentrazione e commissioni.
Rallenta, pianifica, attendi la configurazione perfetta.

 

18. Gioca sia al rialzo che al ribasso.

Il mercato non ha morale: sale o scende, e tu devi essere pronto a seguirlo.
Limitarsi a una sola direzione è rinunciare a metà delle opportunità.

19. Non comprare solo perchè i prezzi ti sembrano bassi ne tantomeno devi vendere se ti sembrano alti.

I prezzi non “sembrano”, i prezzi sono.
Un titolo può sempre scendere ancora o salire oltre l’immaginabile.

20. Fai attenzione ad incrementare la tua posizione al momento sbagliato. Aspetta fino a quando il titolo è diventato molto attivo ed “ha perforato” la resistenza per comprare di più (ovvero ha “sfondato” il supporto per vendere di più).

Aggiungere posizioni prima della conferma tecnica è un errore di tempismo.
L’attività e i volumi sono la prova che il mercato si è realmente mosso.

21. Se vuoi incrementare la tua posizione, ricordati di farlo con titoli molto sottili (poco flottante) se sei in acquisto e con titoli molto liquidi (molto flottante) se sei in vendita.

La struttura del mercato conta quanto il prezzo.
In certe condizioni, la liquidità amplifica o riduce il rischio.

22. Non cercare di pareggiare. Se hai comprato un titolo che ha cominciato a scendere non venderne un’altro allo scoperto solo per pareggiare. Vendi il titolo che hai comprato.

Il bisogno di “bilanciare” una perdita è psicologico, non razionale.
Chi cerca di compensare un errore con un altro lo moltiplica.

23. Non cambiare mai posizione senza un buon motivo. Solo una accertata inversione di tendenza giustifica tale decisione.

Le fluttuazioni non sono inversioni.
Serve una chiara rottura strutturale per modificare la direzione del trade.

24. Non aumentare le tue “giocate” dopo un lungo periodo di successi. Rischi di perdere in poche operazioni ciò che hai vinto in tanto tempo.

Il pericolo più grande nasce dalla fiducia eccessiva.
Dopo una serie vincente, l’ego invita a rischiare di più: è il momento di ridurre la leva, non di ampliarla.

Conclusione: la vera lezione di Gann

 

Le regole di Gann non sono dogmi, ma principi di equilibrio.
Parlano di psicologia, disciplina e controllo, molto più che di tecnica.
Chi le comprende davvero scopre che il trading non è una corsa alla previsione, ma un esercizio costante di autocontrollo.
Seguire Gann significa imparare a durare nel tempo, non solo a vincere una volta.

… ma come mai solo statisticamente vengono seguite solo dal 10% dei Trader?

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