
“Nel caos apparente dei mercati finanziari si cela un ordine. Bisogna solo imparare a leggerlo.”
– Ralph Nelson Elliott
Nel 1938, un uomo che non era né economista né banchiere, pubblicava un libro che avrebbe rivoluzionato per sempre l’analisi dei mercati: The Wave Principle. Ralph Nelson Elliott, contabile di professione e mente acuta dalla salute cagionevole, aveva trascorso anni a osservare con meticolosa attenzione l’andamento dei prezzi di borsa. Non cercava di prevedere il futuro. Cercava uno schema. Un ritmo. Una logica.
E quello che scoprì fu sorprendente.

1. I mercati non si muovono a caso
Per la maggior parte degli investitori, i mercati sembrano imprevedibili: improvvisi crolli, rally esplosivi, inversioni inspiegabili. Ma Elliott notò che, sotto l’apparente disordine, i prezzi seguivano modelli ricorrenti, cicli che si alternavano in modo strutturato.
Nasceva così la Teoria delle Onde di Elliott: una struttura che, secondo l’autore, rifletteva le emozioni umane collettive — speranza, paura, entusiasmo, panico — e si manifestava in sequenze di onde che si ripetevano nel tempo, a tutte le scale temporali.
La paura è una delle emozioni umane più basilari ed è la parola che usiamo per descrivere la nostra reazione emotiva quando avvertiamo pericolo o insicurezza.
Elliott ha affermato che il comportamento sociale o della folla tende a seguire un determinato dogma e si inverte, cambia opinione, secondo uno schema riconoscibile; la sua teoria si basa appunto sulla lettura del comportamento umano modellato delle folle basato dall’effetto che queste hanno al variare dei prezzi di mercato.
Le folle tendono a spostarsi dall’ottimismo al pessimismo in modo naturale. In altre parole, Elliott ha proposto che le oscillazioni dell’umore sociale siano modellate e compaiano nel movimento dei prezzi dei mercati, e questi movimenti poi tendono a seguire il modello delle onde di Elliott.

2. Le onde: la grammatica dei mercati
Il cuore della teoria è semplice, almeno in apparenza:
5 onde in direzione del trend (impulsive)
3 onde in direzione opposta (correttive)
Questa struttura 5–3 non è un modello rigido, ma frattale: ogni onda contiene sotto-onde, e ogni insieme di onde può essere parte di una struttura più grande.
Ciò che Elliott propose fu una vera e propria grammatica del mercato, con regole e combinazioni precise che potevano essere lette, interpretate e — nei limiti dell’umano — anticipate.

3. Perché funziona ancora oggi
Oggi, in un mondo dominato da algoritmi, intelligenza artificiale e big data, molti potrebbero pensare che una teoria nata negli anni ’30 sia superata. Eppure, è proprio il comportamento umano — collettivo, impulsivo, spesso irrazionale — a non essere cambiato.
Ecco perché la teoria di Elliott continua a funzionare:
Integra il fattore psicologico nei grafici, mostrando visivamente fasi di euforia o panico.
Si adatta a ogni timeframe, dal day trading all’analisi di lungo periodo.
Funziona in tutti i mercati, perché riflette dinamiche umane e non solo economiche.

4. Non è una profezia. È una mappa.
Chi si avvicina all’analisi elliottiana spesso cade in due errori:
Trattarla come una scienza esatta.
Pensare che serva a prevedere con certezza cosa farà il mercato.
In realtà, Elliott offre scenari probabili, non certezze. È una mappa, non un navigatore. Ti mostra le strade possibili e i bivi più importanti. Ti prepara a reagire in modo strategico.

5. Applicazioni pratiche: quando e come usarla
Un’analisi elliottiana ben fatta permette di:
Identificare il punto in cui si trova il mercato nel ciclo emotivo collettivo.
Capire se un trend è destinato a proseguire o sta per esaurirsi.
Riconoscere zone ad alto potenziale di inversione (end of wave 5, fine onda C, triangoli terminali).
Costruire strategie di ingresso/uscita basate su struttura + conferme di prezzo/volume.
E non è raro che i migliori setup si verifichino proprio quando le onde suggeriscono un’esaurimento del trend, mentre la maggioranza del mercato ancora crede nel suo proseguimento.

6. Elliott oggi: tra puristi e innovatori
Oggi la community di analisti si divide tra:
Puristi, che seguono le regole classiche con rigore.
Adattivi, che integrano la teoria con Fibonacci, RSI, sentiment, volumi e cicli macro.
Entrambi i gruppi concordano su un punto: Elliott è uno strumento potente, ma richiede disciplina e studio.
Nei nostri corsi seguiamo rigidamente le regole classiche di Elliott, ma le abbiamo supportate con l’utilizzo dei classici indicatori, primo fra tutti WaveUP Indicator, che racchiude tutto ciò che serve per valutare volumi di scambio, order book, pressione di acquisto/vendita, momentum e sentimen di mercato in un solo strumento.

Conclusione: un valido approccio per chi vuole vedere oltre il grafico
La Teoria delle Onde di Elliott non è per tutti. Richiede tempo, studio, un approccio aperto ma non dogmatico. Ma per chi ha la pazienza di impararla, offre una chiave di lettura unica per i mercati finanziari.
Si tornerà indietro dopo averla studiata? Mai! La si integrerà con altri metodi, ma sarà sempre un riferimento di base per i propri studi.
In un mondo che corre dietro a notizie, tweet e rumors, Elliott invita a rallentare. A guardare il disegno più grande. A cercare l’armonia nel rumore.
Rimani aggiornato!
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