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L’oscillatore stocastico, creato da G. Lane nel 1950, prende forma a partire dall’omonimo modello matematico ideato per studiare l’andamento dei fenomeni che seguono leggi casuali e probabilistiche. Tale modello matematico stocastico viene adattato al mercato con lo scopo di comprendere meglio le oscillazioni di prezzo e i cambiamenti che esso potrebbe subire.
Esso osserva che, nel corso di un mercato rialzista e quindi dell’incremento dei prezzi, il valore di chiusura tende ad avvicinarsi al massimo dell’escursione del prezzo stesso del periodo analizzato (price range). Allo stesso modo, nel corso di un mercato ribassista, i prezzi di chiusura tendono ad avvicinarsi al minimo dell’escursione del prezzo stesso del periodo preso in considerazione.
Lo Stocastico si presenta composto da due linee, la %K (detta Fast Line)e la %D (detta Slow Line), che si muovono su una ascissa rappresentante il periodo di tempo e un’ordinata scandita in una scala da 0 a 100 rappresentante in valore percentuale (e non assoluto) la relazione tra il prezzo di chiusura più recente rispetto al massimo e al minimo del prezzo in un determinato periodo di tempo
Il set-up standard di questo oscillatore è impostato a 14 Periodi con le medie mobili della %K e della %D impostate a 3 periodi. La disposizione grafica prevede sull’asse delle ordinate 3 linee di verifica molto importanti poste ai valori assoluti di 80, 50 e 20.
Tradizionalmente lo Stocastico è considerato ipercomprato quando è superiore a 80 e ipervenduto quando è inferiore a 20, mentre il valore posto a 50 rappresenta la mediana della scala e spesso coincide a zone di supporto/resistenza importanti. A seconda dello strumento finanziario studiato, è opportuno verificare le quote 70 per l’ipercomprato e 30 per l’ipervenduto se queste una volta raggiunte confermano spesso eventuali inversioni.
Tutte le moderne piattaforme di trading forniscono automaticamente questo indicatore come strumento di studio dei grafici, ma è bene ricorda come si calcolano le 2 linee:
La formula utilizzata per calcolare la %K, è la seguente:
%K= 100 ((C – Low14) / (High14-Low14))
Dove:
Il valore ottenuto di %K è su base percentuale e misura la relazione del prezzo di chiusura rispetto al range di prezzi individuato.
La linea %D invece è una media mobile a 3 periodi della linea %K, è più lenta della linea %K.
Se ci troviamo di fronte a valori di %K superiori a 80 dobbiamo interpretare il valore di chiusura della seduta corrente prossimo al massimo del price range stabilito, al contrario, un valore di %K inferiore al 20 indica un prezzo di chiusura in prossimità del minimo del price range stabilito.
L’indicatore STOCASTICO fornisce differenti tipi di segnali:
Lo Stocasatico come abbiamo visto è generalmente settato a 14 periodi con la linea dell’oscillatore che si muove nel tempo segnando percentuale del cambiamento dei movimenti dei prezzi che riguardano lo strumento finanziario studiato, evidenziando quando ci sono delle situazioni limite di IPERCOMPRATO o di IPERVENDUTO.
I livelli di ipervenduto si verificano in genere al di sotto del livello pari a 20, mentre i livelli di ipercomprato si verificano al di sopra del valore 80. Le linee di livello dovrebbero tagliare i picchi più alti e gli avvallamenti più bassi generando un segnale alla loro intersezione.
Pur se rappresenta un segnale importante, il raggiungimento delle zone di ipercomprato o ipervenduto non sono sinonimo di cambio di trend; durante le forti tendenze infatti, lo Stocastico potrebbe rimanere nelle zone di ipercomprato o ipervenduto per lunghi periodi e continuare a ritestare le stesse zone frequentemente generando un continuo aumento del prezzo pur se in ipercomprato, generando in questo modo dei falsi segnali.
Qui possiamo vedere un esempio di raggiungimento di ipercomprato, abbandono della zona di ipercomprato e di nuovo raggiungimento dei livelli di ipercomprato. Tutti questi segnali avrebbero portato ad uscire dalla posizione impedendo di seguire il corretto trend in crescita.
Anche questo rappresenta un segnale importante per stabilire posizioni di entrata e di uscita.
Quando la linea %K (fast line) incrocia dal basso verso l’alto la linea %D (Slow Line) si genera un segnale di acquisto. Viceversa, quando la linea %K incrocia dall’alto verso il basso la linea %D si genera un segnale di vendita.
La valenza del segnale sarà ancora più importante se questo avviene nelle zone di ipercomprato o ipervenduto. Rimane però non sufficiente per avere una garanzia di inversione di Trend.
Questo segnale è l’unico che accerta l’inversione di trend; non dimentichiamoci che lo stocastico segue un andamento della variazione di prezzo, determinandone sostanzialmente una velocità di costruzione delle linee, ma non una direzione ben precisa. In pratica si conosce l’intensità del movimento, ma non la sua direzionalità. Questa la si può ottenere soltanto guardando il prezzo ed i suoi movimenti sul grafico.
È quindi possibile disegnare trendline semplici sulle linee dello Stocastico allo scopo di identificare importanti cambiamenti del trend in atto individuando delle divergenze in atto fra le linee dello Stocastico e le linee del prezzo sul grafico.
Individuare una divergenza tra lo Stocastico e l’azione dei prezzi diviene un segnale ancora più forte quando conferma i segnali di incrocio tra la linea %K e la linea %D.
Si parla di divergenze quando il movimento del prezzo non viene confermato dall’indicatore che continua la sua corsa nel senso opposto.
Nello specifico parliamo di divergenza rialzista quando la linea %D dell’indicatore si trova sotto al livello 20 e disegna sul grafico due minimi crescenti in contrapposizione con i prezzi che continuano a scendere.
Differentemente, si identifica una divergenza ribassista quando l’indicatore segna massimi decrescenti sopra la linea dell’80 mentre i prezzi continuano a salire. Nel momento in cui si verificano queste divergenze, un possibile segnale di acquisto o vendita viene dato dall’incrocio della linea %K rispetto la linea %D.
Per la sua logica costruttiva, lo Stocastico è adatto solamente a fornire segnali ipercomprato ed ipervenduto ed a individuare possibili divergenze confrontando l’andamento dell’indicatore con il grafico dei prezzi.
E’ uno strumento utilissimo quindi ad individuare le tendenze ed a gestire il timing sulle entrate ed uscite, ma da unire all’analisi grafica del grafico o ad altri strumenti come le Bande di Bollinger per ricercare i livelli di take profit.
Non possiamo usare quindi lo Stocastico come obiettivo di prezzo ma solo come supporto all’analisi grafica.’oscillatore stocastico