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Gerald Appel fondatore della newsletter sugli investimenti Systems and Forecasts nel 1973, e tuttora in pubblicazione, fu lo sviluppatore del MACD. Il suo approccio all’analisi tecnica rigorosamente quantitativo e sistematico, convalidato da studi storici a lungo termine ha permesse di sviluppare questo indicatore di convergenza/divergenza delle medie mobili esponenziali, che a distanza di 40 anni dalla sua nascita, risulta tra gli strumenti più ampiamente utilizzati dagli analisti tecnici.
La funzione principale del MACD è quella di individuare le tendenze in corso sfruttando sia gli incroci delle medie mobili da cui è costituito, sia individuando le divergenze che si creano sul grafico dei prezzi rapportate all’andamento grafico di questo oscillatore.
Per costruire il MACD sono necessarie tre medie mobili esponenziali, ovvero tre linee. Sul nostro grafico però verranno visualizzate solamente due linee; una coppia delle tre appena citate infatti è utilizzata unicamente per calcolarne la loro differenza.
La prima media mobile esponenziale (EMA), quella più veloce, ha un settaggio standard a 12 periodi; quella più lenta invece è a 26 periodi. Queste due medie mobili esponenziali vengono sottratte fra loro per calcolarne la differenza che sarà quindi rappresentata graficamente da una sola linea chiamata MACD.
ll MACD viene calcolato sottraendo l’EMA a lungo termine (26 periodi, di valore più piccolo) dall’EMA a breve termine (12 periodi di valore più grande).
Per generare segnali è stata introdotta una terza linea, chiamata SIGNAL LINE, ovvero una media mobile esponenziale, solitamente a 9 periodi, calcolata sul valore della differenza delle due EMA12 ed EMA26. E’ in pratica una media mobile esponenziale della linea MACD.
Riassumendo, abbiamo quindi due linee di costruzione:
MACD = EMA12 – EMA26 dove EMA sta per media mobile esponenziale
SIGNAL LINE = EMA9 (MACD), ovvero una media mobile esponenziale a 9 periodi della linea di MACD.
Vi è una terza linea aggiunta chiamata ZERO LINE che identifica la parte superiore ed inferiore dell’oscillatore e ne determina la zona di momentum positivo o negativo.
Il settaggio standard del MACD (12, 26, 9) è riconosciuto da tutti gli analisti, ma la versatilità di questo indicatore permette di cambiare il set-up adattandolo al mercato (titolo, settore o indice) in cui viene utilizzato.
Non è inusuale vedere calcolare il MACD con EMA più veloci molto vicine tra loro per avere conferme più rapide o al contrario valutare un MACD con differenze tra le EMA molto più ampie a garanzia di segnali più smussati e di minore frequenza. Ovviamente può essere modificata anche la media mobile esponenziale della differenza, chiamata Signal Line (linea di segnale) ottenendo quindi variabili importanti adattabili ad ogni strumento finanziario.
Nel 1986 Thomas Aspray sviluppò il MACD istogramma (o MACD2) modificando l’originale indicatore di Gerald Appel.
Aspray notò che spesso il MACD generava segnali con un discreto ritardo rispetto ai movimenti dei prezzi, soprattutto quando si trattava di grafici più a lungo periodo come settimanali o mensili. L’istogramma del MACD2 rappresenta la differenza tra il valore della linea MACD ed il valore della Signal Line del MACD, ovvero l’EMA a 9 giorni.
Questa differenza è presentata come un istogramma, rendendo le divergenze facilmente identificabili. Qualora ci sia un crossover della linea media, allora inizia la creazione dell’istogramma. Se il valore del MACD è superiore al valore dell’EMA a 9 giorni, allora il valore dell’istogramma MACD sarà positivo (in verde). Al contrario, se il valore del MACD è inferiore all’EMA a 9 giorni, il valore dell’istogramma del MACD sarà negativo (in Arancio)
Ulteriori aumenti o diminuzioni del divario tra il MACD e la sua Signal Line si rifletteranno nell’istogramma del MACD2. Nel caso in cui ci siano dei forti aumenti del valore dell’istogramma del MACD, allora questi indicano che il MACD è in crescita più velocemente rispetto all’andamento della media a 9 giorni della SIGNAL LINE, dunque il trend rialzista si sta rafforzando. Se invece c’è un forte calo del valore dell’istogramma del MACD2, questo indica che il MACD è in calo più velocemente del valore a 9 giorni della SIGNAL LINE, dunque l’andamento del trend ribassista è in aumento.
L’indicatore MACD o MACD2 fornisce differenti tipi di segnali :
La linea del MACD che attraversa la ZERO LINE fornisce un segnale molto importante.
La parte superiore della ZERO LINE rappresenta una zona rialzista, mentre quella inferiore una zona ribassista.
In particolar modo, quando la linea del MACD attraversa dal basso verso l’alto la ZERO LINE, abbiamo un segnale rialzista di BUY.
Viceversa, otterremo un segnale ribassista di SELL quando la linea del MACD attraversa la ZERO LINE dall’alto verso il basso.
Il segnale più importante identificato da questo Indicatore è certamente l’incrocio che avviene tra la linea MACD e la SIGNAL LINE. Si tratta di un segnale anticipato rispetto al solo attraversamento della ZERO LINE da parte della linea del MACD.
Quando la linea MACD incrocia da sotto a sopra la SIGNAL LINE, otteniamo un segnale rialzista; più la distanza tra il punto di incrocio e la ZERO LINE è marcata, più questo segnale risulta importante.
Viceversa, quando la linea MACD incrocia da sopra a sotto la SIGNAL LINE, otteniamo un segnale ribassista; anche in questo caso, più la distanza tra il punto di incrocio e la ZERO LINE è marcata, più questo segnale risulta importante.
È anche possibile disegnare trendline semplici sulle linee del MACD allo scopo di identificare importanti cambiamenti del trend in atto.
La divergenza potrebbe dare dei falsi segnali se incontra in seguito un mercato laterale, che ovviamente non è prevedibile, per cui è da considerarsi non sufficiente se considerata come unico segnale di ingresso o uscita.
Individuare una divergenza tra il MACD e l’azione dei prezzi diviene un segnale ancora più forte quando conferma i segnali di incrocio tra la linea MACD e la SIGNAL LINE. Risulta ancor più marcato e certo al superamento della ZERO LINE.
Questo prezioso indicatore fornisce con buona precisione il timing corretto di una possibile inversione di trend, ma proprio per la sua logica costruttiva è adatto solamente a questo senza fornire segnali di target di prezzo.
La mancanza di una scala di valori che può indicare una zona di ipercomprato o ipervenduto, non permette di avere parametri di riferimento ben identificabili per ottenere target di prezzo.
E’ uno strumento utilissimo quindi ad individuare le tendenze ed a gestire il timing sulle entrate ed uscite, ma da unire all’analisi grafica del grafico o ad altri strumenti come le Bande di Bollinger per ricercare i livelli di take profit.