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Bande di BollingerI

Trading con volatilità

Cosa sono le Bande di Bollinger

Le bande di Bollinger sono un indicatore ideato da John Bollinger negli anni ’80 il cui scopo principale è quello di misurare la volatilità dell’asset studiato, ovvero la percentuale di discostamento dal prezzo medio del titolo, combinandolo con le tendenze delle medie mobili.

Lo stesso autore ha definito questo indicatore come un semplice strumento di Analisi Tecnica e non un sistema di trading completo.

Facciamo un esempio: se uno strumento finanziario registra una volatilità del 7% in un dato periodo, questo vuol dire che, nel periodo oggetto di studio, il valore dell’asset si è allontanato in media del 7% dal suo prezzo medio, sia esso verso l’alto o verso il basso.

La volatilità identifica quindi quanto il prezzo di un titolo discosta dal prezzo medio in un dato periodo; unendo questo dato alla tendenza in atto, si possono delineare le migliori opportunità di trading.

“Queste bande sono un mero strumento di analisi tecnica e non un sistema di trading completo”

Cit. John Bollinger

Costruzione

Le bande di Bollinger si presentano con un grafico composto da tre linee. Due trading bands o bande di trading all’interno delle quali si sviluppa la struttura del prezzo dello strumento finanziario studiato, e una linea centrale, la media mobile. 

La media mobile utilizzata è solitamente quella a 20 periodi, mentre le due bande esterne sono settate a un valore di 2 deviazione standard sia sopra che sotto la media mobile.

L’utilizzo di 2 deviazioni standard permettono di avere una certezza del 95% che i dati sui prezzi saranno compresi all’interno delle due bande di trading.

La deviazione standard misura la quantità di variabilità o dispersione attorno alla media ed è una misura della volatilità.

Come funzionano

Le bande di Bollinger vengono ideate con l’intento di creare uno strumento capace di dare la possibilità agli operatori di individuare se lo strumento finanziario studiato si trova in fase di ipervenduto o ipercompato.

Si considerano la banda superiore come linea di resistenza e la banda inferiore come linea di  supporto dinamiche e nella pratica, quando i prezzi raggiungono queste linee, si è un zona di ipercomprato o ipervenduto.

Fattore di rilevanza è la distanza che intercorre tra le bande: se le bande sono contratte e risultano  vicine tra di loro, il mercato sta attraversando un momento di bassa volatilità, fase spesso anticipatrice all’avvio di un nuovo movimento direzionale. Viceversa, quando le bande si allontanano eccessivamente, siamo in una situazione di alta volatilità e spesso coincide con il trend attuale di mercato in esaurimento.

Se ci troviamo nella prima situazione in cui si ravvisa contrazione delle bande, è possibile sfruttare il momento posizionando un ordine breakout. Cioè, se le candele rompono la banda superiore, con calcolo probabilistico il prezzo continuerà la salita. Viceversa, se le candele rompono la banda inferiore, il prezzo con calcolo probabilistico continuerà la discesa.

Nella seconda situazione, con le linee delle bande in espansione invece, è importante notare che quando il prezzo arriva in prossimità della banda superiore di ipercomprato oltrepassandola e prontamente rientra all’interno della banda, con calcolo probabilistico ci troviamo di fronte a un’inversione ribassista del trend. Allo stesso modo, se il prezzo arriva in prossimità della banda inferiore oltrepassandola e prontamente rientra all’interno della banda, con calcolo probabilistico ci troviamo di fronte a un’inversione rialzista del trend. 

In entrambi i casi l’obiettivo di prezzo può essere posizionato sulla media centrale a 20 periodi.

Le bande di bollinger come obiettivi di prezzo

È possibile utilizzare le Bande di Bollinger come obiettivi di prezzo. Se i prezzi rimbalzano sulla banda inferiore e si intersecano a rialzo con la media a 20 periodi, la banda superiore diventa l’obiettivo di prezzo superiore. 

Allo stesso modo se i prezzi rimbalzano sulla banda superiore e si intersecano a ribasso con la media a 20 periodi, la banda inferiore diventa l’obiettivo di prezzo inferiore.

Se ci troviamo in una situazione di forte trend, i prezzi fluttuano tra la banda superiore e la media o tra la banda inferiore e la media. In questo caso, un incrocio a ribasso o a rialzo della media significherebbe una possibile inversione di trend.